I PROGETTI 2021-2023 DELLA SOA E LA RACCOLTA FONDI

I tre progetti che la SOA vuole portare avanti e per i quali viene attivata anche una raccolta fondi. La creazione di un sito di alimentazione per il Nibbio reale, l’attività di monitoraggio per il Fratino e la creazione di un campo osservazione rapaci. Per ulterori info, contattaci ai nostri indirizzi.

Nibbio Reale

MonitoFratino

Contiamo i Rapaci

CHECK LIST UCCELLI D’ABRUZZO

La Stazione Ornitologica Abruzzese con i suoi studi e ricerche contribuisce a stilare e compilare la Check List degli uccelli presenti in Abruzzo (clicca per visualizzarla)

PROPOSTA PRELIMINARE PER L’ISTITUZIONE DI UNA ZPS MARINA

A seguito dei solleciti del Ministero per l’ Ambiente alle Regioni Puglia, Molise e Abruzzo per la istituzione di una ZPS (Zona di Protezione Speciale) marina finalizzata soprattutto alla tutela delle berte la SOA – su incarico dell’ Osservatorio Regionale della Biodiversità – ha predisposto un primo documento nel quale sono riassunti i dati di osservazioni condotte lungo due tragitti in barca tra Pescara e le isole Tremiti. Il tutto senza alcun contributo economico.

REVISIONE DELLE IBA (IMPORTANT BIRDS AREA) IN ABRUZZO

A distanza di quasi 20 anni dalla prima proposta di IBA in Italia la L.I.P.U. ha predisposto un vero e proprio updating del lavoro iniziale, coinvolgendo le principali associazioni ornitologiche italiane. Per l’ Abruzzo l’aggiornamento è stato realizzato dalla S.O.A.. In merito è da ricordare che le I.B.A. sono proposte a scala europea da Birdlife international e vengono considerate dalla CE con un valore simile a quello delle ZPS istituite ai sensi della Direttiva “Uccelli” 2009/147/CE. 

PROGETTO ATLANTE ITALIANO

A distanza di ben 27 anni dalla prima stesura del Progetto Atlante degli Uccelli italiani, curato dal compianto Sergio Frugis e da Enrico Meschini nel 1993, è in via di realizzazione il nuovo Progetto Atlante grazie al fondamentale contributo della piattaforma Ornitho e alla partecipazione dei maggiori ornitologi italiani. La SOA partecipa attivamente e in particolare Massimo Pellegrini e Augusto De Sanctis sono tra gli autori delle schede delle singole specie.  

Gracchio corallino

Il simbolo della SOA è stato oggetto per molti anni di ricerche con il coinvolgimento di molti volontari e tesisti di laurea. Grazie alle ricerche condotte è stato possibile pubblicare i primi dati relativi alla popolazione abruzzese della specie ed a documentarne il trend fortemente negativo negli ultimi 20 anni anche all’ interno dei parchi. E’ iniziata una collaborazione con il genetista portoghese FRANCISCO MORINHA, autore di interessanti pubblicazioni sulla differenziazione genetica tra le popolazioni di Gracchio corallino., per la realizzazione di un lavoro a scala internazionale per il quale sono già disponibili campioni provenienti da tutta Europa, montagne asiatiche, Etiopia ecc.. Alcuni attivisti della SOA hanno raccolto decine di penne in tutto l’appennino abruzzese e altre saranno raccolte e inviate grazie alla adesione dell’ Ente Parco Nazionale d’ Abruzzo, Lazio e Molise. Di particolare interesse è stata la collaborazione con Antonello Lai che ha raccolto  campioni della piccola popolazione isolata sul Monte Albo in Sardegna.

Aquila reale

Il monitoraggio delle 14-17 coppie nidificanti in Abruzzo è stato coordinato negli ultimi anni dalla SOA con la partecipazione di volontari, Carabinieri Forestali, Enti gestori delle aree protette ed altre associazioni (Gruppo SNOWFINCH, ALTURA, LIPU). Dal 1990 il numero di coppie è leggermente aumentato grazie ad una maggiore tutela e disponibilità di risorse trofiche nelle aree interne ai parchi dove è vietata l’ attività venatoria. La SOA inoltre ha collaborato ad un progetto di ricerca sulla genetica delle aquile reali italiane coordinata da Enrico Bassi del Parco Nazionale dello Stelvio con la raccolta ed invio di alcuni campioni  di penne raccolti sulle montagne abruzzesi, appena perverranno  i risultati saranno condivisi sul nostro sito.

Lanario

Una delle specie più rare in Abruzzo e particolarmente importante a scala internazionale. La SOA ha condotto i primi censimenti in regione con la localizzazione a patire dal 1980 di 15 siti riproduttivi di cui attualmente ne risultano occupati regolarmente solo 1. Per questa specie visto anche il trend negativo in tutta l’ Italia,  è prevedibile ipotizzarne una scomparsa a breve in Abruzzo, mentre per il simile Falco pellegrino nello stesso periodo si è registrato un aumento dalle 39-45 alle circa 90 coppie.

 Nibbio reale

La popolazione nidificante e svernante in Abruzzo è oggetto di monitoraggi da parte della SOA a partire dal 2009 nell’ ambito di censimenti europei coordinati dal CISO. Nel periodo invernale vengono contati 160-246 esemplari. Per questa specie sono state condotte azioni di denuncia e tutela al fine di evitare il proliferare ovunque delle enorme pale eoliche e per impedire l’ uso di munizioni con piombo che, come indicato da ISPRA, determinano gravi casi di intossicazione per gli uccelli necrofagi. A seguito dei solleciti del Ministero per l’ Ambiente alla Regione Abruzzo per la istituzione di una o più ZPS (Zona di Protezione Speciale) finalizzata alla tutela del Nibbio reale la SOA – su incarico dell’ Osservatorio Regionale della Biodiversità, grazie alla fattiva collaborazione dell’Ufficio Biodiversità dei Carabinieri Forestali di Castel di Sangro – ha realizzato uno studio e una proposta cartografica per la istituzione di due ZPS in Provincia di Chieti. Il lavoro è stato realizzato utilizzando ed elaborando i dati raccolti dalla SOA negli ultimi 6 anni relativi soprattutto ai roost della specie. Il tutto senza alcun contributo economico.

Censimento nibbi reali svernanti in Italia 2021

Fratino

Da anni il Fratino è oggetto di ricerche non solo della S.O.A. ma anche di altre associazioni di volontari, per evitare i numerosi errori di monitoraggio ( nel 2021 la S.O.A. insieme ai gruppi locali Dune Bene Comune, Gruppo Fratino e Paliurus ha segnalato il 61% delle nidificazioni in Abruzzo) e le carenze nella tutela della specie la S.O.A.,insieme alle altre associazioni, dal 2019 ha proposto alla Regione Abruzzo un vero e proprio protocollo/vademecum per le attività di monitoraggio e tutela del Fratino, partendo dalle linee guida nazionali per il monitoraggio elaborate da ISPRA. Se ne attende ancora la approvazione. 

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Balia dal collare

(In aggiornamento, a cura di Augusto De Sanctis).

Progetto Coracias

La Ghiandaia marina Coracias garrulus è una specie con una a distribuzione prevalentemente mediterranea che in Italia si riproduce all’interno di cavità naturali o artificiali in ambienti pianeggianti e collinari, di varia natura e composizione con ampi spazi aperti, caratterizzati da clima caldo e secco,
È migratrice a lungo raggio raggiunge l’ Italia in primavera dopo aver svernato in Africa centrale e meridionale
In Italia la specie, anche grazie al progetto Coracias Italia, partito nel 2011 ed a cui aderisce la S..-A., ha evidenziato negli ultimi anni una consistenza in incremento ed una distribuzione in espansione territoriale, anche in senso latitudinale verso il settentrione ed è stimata in oltre 1000 coppie. Inclusa nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE), nella Lista Rossa Nazionale è indicata nella classe ‘LC Least Concern / Minima preoccupazione’ (Lista Rossa IUCN Italia 2019).
I pochi dati storici che si sono potuti reperire sembrano confermare che la specie in Abruzzo non sia mai stata abbondante e sempre e solo indicata come di ‘passo’.

L’area di presenza principale della specie in Abruzzo è concentrata in gran parte nel territorio tra i bacini idrografici del fiume Sangro a nord e del fiume Trigno a sud.

La specie in Abruzzo è legata quasi esclusivamente a siti di nidificazione artificiali, in ruderi abbandonati o rimesse agricole utilizzate non con continuità. Per tale motivo la S.O.A. grazie alla collaborazione con la società TUA Ferrovia Sangritana ha iniziato l’installazione nei territori vocati di cassette nido idonee alla specie seguendo le esperienze positive maturate in altre regioni italiane

Progetto Nidincampagna

E’ un progetto nato nel 2021 grazie alla fattiva disponibilità di alcune note aziende vitivinicole di Loreto Aprutino, per i dettagli del progetto si allega il PDF di un articolo pubblicato sulla rivista D’ Abruzzo.

Progetto osservatorio dei rapaci in migrazione di san vito chietino

Il caratteristico borgo di San Vito Chietino si affaccia sul mare come una sorta di balcone naturale e, grazie anche alla conformazione della falesia che si protende sul mare per oltre 4 km. fino al vicino paese di Rocca S. Giovanni , esistono le condizioni migliori per lo sviluppo di correnti di aria ascensionali usate dagli uccelli veleggiatori.

All’estremità settentrionale  del centro storico di San Vito Chietino, accanto alla piccola chiesa di San Francesco da Paola , è localizzato Il Belvedere Guglielmo Marconi  dal quale si gode un paesaggio unico che spazia dalle coste marchigiane a quelle molisane e si presenta quindi come un naturale ed interessantissimo punto d’osservazione privilegiato per poter ammirare e studiare questi uccelli predatori essendo un punto di concentrazione importante per i grandi migratori che seguono la costa e per quelli che provengono dall’ Appennino diretti in primavera verso Nord Est.

Per capire meglio alcuni aspetti della migrazione dal 2021, a seguito di una convenzione tra il Comune e la SOA, sono iniziati dei turni di osservazione condotti da bird watchers ed ornitologi volontari sotto la supervisione di un esperto 0rnitologo della SOA con l’utilizzo di binocoli e cannocchiali professionali. I volontari hanno l’opportunità di partecipare per seguire centinaia di rapaci e conoscere meglio questi splendidi uccelli contattando la S.O.A..

Sito di alimentazione supplementare per rapaci di civitaluparella

Il sito progettato su esempio di quanto realizzato a Semproniano ( GR) ed in altre nazioni europee è il terzo a livello regionale, autorizzato con provvedimento della Regione Abruzzo attualmente è in via di allestimento all’ interno dell’ azienda agrozootecnica il Nibbio di Civitaluparella ed è finalizzato ad aiutare i Nibbi reali presenti in zona ed altri uccelli necrofagi fornendo loro una alimentazione supplementare. Il carnaio inoltre favorisce uno smaltimento di resti di macelleria e carcasse di animali in modo ecosostenibile evitandone l’incenerimento o seppellimento. La realizzazione del SITO è stata supportata grazie all’ aiuto sostanziale dell’associazione Rewilding appenines .